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Uisp Empoli Valdelsa investe in democrazia con bambini e ragazzi

Sei le proposte del Comitato Uisp per le scuole, approvate dal Comune, per parlare di diritti e democrazia attraverso lo sport. Parla A. Poggi

 

Il Comune di Empoli ha approvato tutti i progetti presentati dal Comitato Uisp Empoli Valdelsa per “Investire in democrazia”. Ogni anno l’amministrazione comunale, in collaborazione con gli istituti scolastici e con le associazioni del territorio, promuove una ricca offerta di percorsi formativi ed educativi, rivolta agli studenti di ogni ordine e grado. Memoria storica, cittadinanza attiva, educazione alla legalità, rispetto dell’ambiente: tutto questo significa investire in democrazia. Un investimento che riguarda da vicino anche lo sport, le vicende storiche ad esso legate, il suo valore come motore di socialità, scambio e crescita civile e sociale.

"Lo sport - spiega Arianna Poggi, presidente Uisp Empoli Valdelsa - è uno dei grandi motori di sviluppo di una cultura fondata sui valori della democrazia e siamo contenti che l’amministrazione l’abbia individuato come uno dei temi da portare nelle scuole. La nostra associazione è da sempre impegnata su questo fronte e quelli che proponiamo per studenti e studentesse sono percorsi di approfondimento sul tema della democrazia e dei diritti attraverso lo sport, per costruire insieme un argine ai fenomeni di violenza, di razzismo e discriminazione e incrementare la partecipazione e l’inclusione all’interno della scuola e della società".

In quest’ottica per l’edizione 2024 Uis Empoli Valdelsa ha avanzato sei proposte rivolte a diverse scuole empolesi. Per la scuola primaria c’è il progetto “Gli altri siamo noi”: un excursus sul valore dell’uguaglianza e dell’articolo 3 della Costituzione attraverso le storie di sportivi e sportive, tra cui le prime giocatrici di calcio femminile nell’Italia degli anni Trenta, Helene Mayer e Gretel Bergman, Gino Bartali, il barone Von Cramm, Wilma Rudolph, Yusra Mardini e Bebe Vio.

Per la primaria di primo grado ci sono due progetti: “Parità di genere nello sport” e “Lo sport nel secolo breve”. Il primo si incentra su divario e discriminazione di genere nello sport, grazie alla trattazione di alcune storie di sportivi e sportive che nella storia hanno contribuito a ridurre il gap di genere. Il secondo, invece, tratta dell’ingresso delle masse popolari nella storia del Novecento, attraverso il racconto di particolari vicende sportive, come la gara di calcio che segnò la tregua di Natale durante la prima guerra mondiale, la vicenda della prima squadra italiana di calcio femminile, la storia del mediano partigiano Bruno Neri o delle donne cicliste durante la Resistenza.

Per la scuola secondaria di secondo grado ci sono tre proposte: “Parità di genere nello sport”“Lo sport nel secolo breve” e “Dell’europeizzazione del calcio o di una domanda fatidica: lo sport può fare l’Europa?”. Il primo progetto tratta, come l’omonimo per le secondarie di primo grado, di disparità di genere attraverso lo sport seguendo alcuni filoni sportivi (calcio e ginnastica artistica, tennis e calcio, atletica e tennis, calcio e atletica) attraverso storie simboliche. Il secondo si muove sulle stesse linee dell’omonimo progetto per le secondarie di primo grado. Il terzo, invece, introduce il concetto di appartenenza europea all’interno dello sport e del calcio, trattando in particolare l’avvio dell’integrazione europea, l’europeizzazione del calcio e nazionalismo e internazionalismo nello sport. (Fonte: Uisp Empoli Valdelsa)